DANIELA
MELI |
L'oramai estesa e complessa attività artistica di Dina Cangi perviene in questa nuova occasione espositiva, ad esiti di rara e raffinata maestria tecnica. Trovano conferma le affinità già riscontrate con l'opera di Alberto Burri e con il versante espressivo informale, per l'uso di insoliti materiali e per la libertà delle scelte adottate in fase esecutiva, ma le soluzioni inventive e le variazioni tematiche proposte dalla Cangi rimangono fortemente peculiari e alquanto singolari. Il suo immaginario visivo s'appunta sullo spazio della superficie pittorica (tela, tavola o cartoncino) sedimentandosi, acquistando forma per via di stratificazioni di colori e di sovrapposizioni e manipolazioni di materie (carta, colla, foglia d'oro, foglia d'argento ecc). L'idea compositiva originaria, che insorge nella mente dell'artista, proveniente da una rielaborazione del vissuto in chiave imaginifica e visionaria, prende, quindi, risalto e rilievo gradatamente, sviluppandosi a volte anche in maniera imprevista, sotto lo sguardo vigile dell'autrice, che crea cercando l'equilibrio ed il bilanciamento di ogni elemento e parte dell'opera. La Cangi, infatti, lavora senza lasciare nulla di irrisolto o di non armoniosamente compiuto. La sua sperimentazione materica è istintiva e risponde al suo intimo desiderio di scoprire l'intrinseca bellezza e le particolarità delle cose minime, semplici o nascoste. Da qui, pure il motivo conduttore del suo repertorio, intessuto di forme che affiorano da contesti indefiniti e misteriosi: frammenti di una realtà inconoscibile, svelata attraverso bagliori di luce, iridescenze cromatiche, trasparenze, velature, dissolvenze e sovrimpressioni. In definitiva, la Cangi dispiega di fronte ai nostri occhi un universo sommerso di immagini in divenire, a sprazzi rivelate mediante effetti luministici ricercati. E sullo sfondo di questo scenario, contestualmente, proietta l'atavica aspirazione umana al raggiungimento della conoscenza e della verità: un anelito che l'artista felicemente restituisce con inaspettati accenti lirici. |