LUCIANO LEPRI

Dina Cangi è pittrice sensibile e raffinata ed il fatto di essere dotata di una preziosa tecnica le consente di affrontare, con disinvolta sicurezza, tematiche e poetiche diverse e variegate, motivo per il quale il suo percorso artistico è segnato da un proporsi di cicli, di periodi e di fasi che ne caratterizzano la produzione che è, comunque, sempre tesa nell'ambito della continua ricerca, della costante sperimentazione e della perenne ansia di creare, di produrre, di inventare.
I lavori presenti in questa personale appartengono al ciclo "tra cielo e terra", dove la brava artista aretina tenta di mettere in comunicazione, fisica e spirituale, questi due elementi che costituiscono, in definitiva, l'ambito nel quale l'uomo si trova a vivere e operare.
Sono opere di assoluto rilievo pittorico per il grande lavoro che li sottende, per l'accuratezza nella definizione della tecnica, per il sapiente, ed accorto, uso del colore che procede, velatura dopo velatura, sino a rendere gli effetti, i risultati, gli esiti che la Cangi si proponeva, sono opere in cui esce fuori, a pieno, anche l'artista con la sua capacità di compenetrare situazioni e circostanze, per l'attenzione che viene prestata alla resa di atmosfere, per l'intelligenza con la quale riesce a fare immergere l'osservatore in mondi velati e fluttuanti eppure concreti e definiti, comunque sempre carichi di pathos e di intensa poesia.
Allora è come se la terra con la sua forza e la sua sostanza si compenetrasse nella levità e astrattezza del cielo, è come se le aeree effusioni di incredibili cieli si materializzassero nelle magmatiche profondità della terra, è come se nei quadri della Cangi si riuscisse a concretizzare l'utopico segno dell'iomo di unire cielo e terra, concretezza ed astrazione, materia e poesia, vita e morte.